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Quali sono i pesci senza istamina?

Quali sono i pesci senza istamina?

L’istamina è una parola che negli ultimi anni compare spesso quando si parla di pesce fresco, sicurezza alimentare o disturbi alimentari.  Molte persone scoprono di avere una sensibilità o intolleranza all’istamina, altre devono limitarne l’assunzione per motivi...

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Quali sono i pesci senza istamina?

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Quali sono i pesci senza istamina?

Quali sono i pesci senza istamina?

L’istamina è una parola che negli ultimi anni compare spesso quando si parla di pesce fresco, sicurezza alimentare o disturbi alimentari. 

Molte persone scoprono di avere una sensibilità o intolleranza all’istamina, altre devono limitarne l’assunzione per motivi clinici, altre ancora semplicemente cercano informazioni per consumare pesce con maggiore consapevolezza. È qui che nasce la domanda centrale: esistono pesci senza istamina? E quando è davvero corretto usare questa definizione?

La verità è che l’istamina non è una sostanza presente naturalmente nel tessuto del pesce sano e correttamente conservato: si forma quando la catena del freddo si interrompe o quando il pesce inizia a deteriorarsi, a causa di una trasformazione dell’istidina, un amminoacido naturalmente contenuto nei muscoli. 

Se il pesce è fresco, l’istamina non è un problema. Se invece proliferano i batteri, la formazione può aumentare fino a livelli rischiosi.

Capire come avviene questa reazione, quali specie sono più sicure e come riconoscere un prodotto di qualità è il modo migliore per consumare pesce con tranquillità.

Perché si forma l’istamina nel pesce?

L’istamina si genera quando alcuni batteri degradano l’istidina, trasformandola in una sostanza che il nostro organismo può tollerare in quantità limitate. Questo processo è favorito da condizioni precise:

• interruzione della catena del freddo
• conservazione non adeguata
• tempi lunghi tra pesca e consumo
• errata manipolazione o stoccaggio

È importante ricordare che la cottura non elimina l’istamina. Ecco perché più del piatto conta la freschezza della materia prima. Mettere un pesce in padella o al forno non corregge una cattiva conservazione precedente.

Esistono pesci senza istamina?

La risposta corretta è che non esistono specie naturalmente prive di istamina, ma esistono pesci che hanno livelli di istidina più bassi e quindi un rischio minore di formazione di istamina. Al contrario, alcune specie ne contengono di più e diventano più sensibili al deterioramento.

I pesci con minor predisposizione alla formazione di istamina sono quelli non appartenenti alla famiglia degli Scombridi, cioè non sgombro, tonno o pesce azzurro simile. Generalmente risultano più tollerati da chi segue una dieta ipoistaminica, soprattutto quando consumati freschissimi e subito dopo l’acquisto.

Tra le specie a più basso rischio si possono citare:

  • merluzzo
  • nasello
  • sogliola
  • trota
  • branzino e orata
  • merlano
  • pesce persico

Sono pesci che, oltre a presentare un contenuto inferiore di istidina, vengono spesso consumati poco dopo l’acquisto e con un deterioramento più lento rispetto allo sgombro, alle alici o al tonno.

Pesci più sensibili all’istamina e perché evitarli se si è intolleranti

Al contrario, alcune specie sono particolarmente note per l’elevata produzione di istamina in caso di conservazione non corretta. Senza controlli adeguati, possono causare una intossicazione da istamina, nota come sindrome sgombroide, con sintomi simili a una reazione allergica.

I pesci più a rischio sono:

• tonno
• sgombro
• alici
• sardine
• pesce spada
• ricciola

Non è il pesce in sé a essere pericoloso: è il deterioramento a renderlo tale. Un tonno freschissimo e conservato correttamente è sicuro. Uno che ha perso freddo, invece, può sviluppare quantità elevate di istamina anche in poche ore.

Come riconoscere i sintomi dell’intolleranza all’istamina nel pesce

La reazione all’istamina può presentarsi poche ore dopo il consumo. I sintomi più comuni includono:

  • rossore al viso o sensazione di calore
  • mal di testa
  • nausea o crampi addominali
  • prurito o arrossamento cutaneo
  • tachicardia o pressione bassa nei casi più intensi

Molte persone confondono questi segnali con una semplice allergia al pesce, ma non sono la stessa cosa. L’allergia dipende dal sistema immunitario, l’intolleranza dall’accumulo di istamina nell’organismo. Per chi ha una soglia bassa o una ridotta capacità di degradarla, anche un pesce conservato mediocremente può creare problemi.

Come scegliere pesce a basso contenuto di istamina

Il segreto per ridurre il rischio non è solo scegliere le specie giuste, ma acquistare pesce che abbia subito una filiera corretta dalla pesca al banco vendita.

Un prodotto sicuro deve avere:

occhi chiari e sporgenti
• odore pulito, non pungente
• branchie rosate
• carne elastica, non molle o opaca
• ghiaccio fresco e abbondante nella vasca di esposizione

Una volta acquistato, il pesce va portato a casa rapidamente, refrigerato subito e consumato entro breve. La catena del freddo è la vera barriera contro la formazione di istamina.

Dieta ipoistaminica

Chi soffre di intolleranza all’istamina può continuare a mangiare pesce, ma con più attenzione. Le linee più comuni suggeriscono di preferire specie bianche e a basso contenuto di istidina, consumate freschissime o cotte il prima possibile. Meglio evitare marinate, conserve e affumicati, poiché processi più lunghi favoriscono l’accumulo di istamina. 

Chiedersi quali sono i pesci senza istamina significa innanzitutto capire come si forma questa sostanza e come possiamo evitarla. Nessun pesce è realmente “senza istamina”, ma molti possono essere consumati senza problemi se freschi e se la catena del freddo viene mantenuta con attenzione.

Il mare ci offre varietà, non alternative rigide: il segreto è scegliere bene, conservare correttamente, conoscere il prodotto.

Nieddittas ogni giorno lavora per garantire sicurezza, freschezza e qualità controllata lungo tutta la filiera. Perché un buon pesce non è solo quello che arriva dal mare, ma anche quello che arriva nel piatto come natura lo ha lasciato: integro, sicuro, piacevole da gustare. E chi deve limitare l’istamina può farlo senza rinunciare al sapore del mare, scegliendo specie delicate e trattate nel modo giusto.

La scelta consapevole è l’ingrediente che completa ogni ricetta.

Quale pesce fare alla griglia?

Quale pesce fare alla griglia?

La grigliata di pesce è uno dei riti più amati della cucina mediterranea. Che sia in estate, durante una serata in giardino, o in inverno, in compagnia di una piastra in ghisa rovente, il profumo del mare che incontra il calore della brace ha sempre qualcosa di familiare, conviviale, perfino celebrativo. Preparare un buon pesce alla griglia non è difficile: bastano pochi accorgimenti, la giusta attenzione ai tempi e una selezione accurata del pesce più adatto alla cottura.

Molti si chiedono da dove cominciare. Quali specie mettere sul barbecue? Quali sono i pesci più resistenti? E come evitare che la polpa si rompa o si asciughi troppo? 

In realtà, la risposta dipende soprattutto da ciò che si mette sulla griglia: scegliere il pesce giusto è metà del lavoro. L’altra metà è la cottura, semplice all’apparenza ma che premia chi conosce qualche trucco.

I pesci migliori per la griglia

Per una grigliata di pesce completa, la prima categoria da considerare sono i pesci interi di taglia media. Orata e spigola sono perfette: hanno una carne compatta e saporita, che regge benissimo il calore diretto. Il sarago, con il suo profumo intenso, e il pagello, delicato e versatile, sono altre ottime scelte. Anche il muggine è spesso sottovalutato ma sorprendentemente gustoso se cotto sulla brace.

Il pesce azzurro, come sgombro e palamita, è ideale per chi cerca sapore deciso e cotture rapide: le carni naturalmente grasse proteggono dalla disidratazione, rendendoli tra i pesci più gratificanti da grigliare.

Per chi preferisce i tranci, il tonno, il pesce spada e il salmone rappresentano i grandi classici della cottura del pesce alla griglia: consistenti, facili da maneggiare e capaci di restare succosi anche con un calore intenso.

Una grigliata davvero completa non può poi rinunciare ai crostacei grigliati. Gamberi, scampi e mazzancolle richiedono pochissimi minuti per esprimere tutta la loro dolcezza naturale. I molluschi grigliati, come calamari e seppie, donano al piatto una nota morbida e ricca di aroma: il segreto, in questo caso, è scottarli a temperatura molto alta per pochi istanti, così da mantenere la polpa tenera.

Preparazione e marinatura

Una buona marinatura del pesce può fare la differenza. Non è obbligatoria, ma spesso conferisce morbidezza e aiuta a non far attaccare il pesce alla griglia. La marinatura ideale è semplice: olio extravergine d’oliva di qualità, poche erbe mediterranee, una punta di limone e un pizzico di sale. È sufficiente lasciar riposare il pesce per 20-30 minuti, senza eccedere: un’eccessiva acidità rischia di cuocere parzialmente la polpa.

Per i pesci interi, qualche incisione laterale permette alla marinatura di penetrare e di cuocere più uniformemente. I tranci, invece, dovrebbero essere asciugati bene prima della cottura per ottenere una superficie ben dorata.

È importante ricordare che il sale andrebbe aggiunto solo negli ultimi minuti, così da preservare la succosità della carne ed evitare che perda liquidi inutilmente.

Tecniche di cottura

Ogni tipo di attrezzatura porta a un risultato diverso. 

Con il barbecue tradizionale, la brace regala un aroma unico, più affumicato e ricco. La piastra in ghisa, invece, permette un controllo molto preciso della temperatura, ideale per tranci e molluschi. Una griglia elettrica per pesce è la soluzione perfetta per chi vive in appartamento e desidera una cottura pulita e uniforme.

La temperatura è fondamentale: la griglia deve essere ben calda prima di iniziare. Il pesce va appoggiato e lasciato cuocere senza muoverlo troppo, altrimenti rischia di rompersi. I pesci interi richiedono tra i 10 e i 15 minuti per lato (a seconda della grandezza), mentre filetti e tranci cuociono in pochi minuti. I crostacei si girano appena cambiano colore, e i calamari devono essere scottati velocemente, altrimenti diventano gommosi.

Uno degli errori più comuni è quello di girare troppo spesso il pesce: più lo si manipola, maggiore è il rischio di romperlo. Lasciarlo tranquillo, evitando fretta e agitazione, è spesso il segreto di una buona riuscita.

Errori da evitare

Nella grigliata di pesce gli sbagli più comuni sono pochi ma frequenti. Cuocere a una temperatura troppo bassa, ad esempio, porta il pesce a rilasciare acqua e a sfaldarsi. Anche eccedere con la marinatura, soprattutto con ingredienti acidi, può compromettere la consistenza della polpa. Un altro errore è quello di utilizzare poco olio sulla griglia: la superficie tende ad attaccare, rompendo i filetti più delicati.

Infine, molti dimenticano di far riposare il pesce un paio di minuti dopo la cottura: questo piccolo intervallo permette ai succhi interni di stabilizzarsi e dona al boccone una consistenza più morbida e uniforme.

Come esaltare il pesce grigliato

Una buona grigliata ha bisogno di contorni leggeri e freschi. Verdure grigliate, insalate croccanti, patate lesse con olio e prezzemolo o semplici pomodorini con basilico sono perfetti per accompagnare il pesce senza coprirne il sapore.

Per quanto riguarda il vino, la scelta varia in base al pesce. I bianchi freschi e minerali si sposano bene con orata, spigola e pesce azzurro, mentre un rosato elegante può valorizzare tranci più strutturati come tonno e pesce spada. Per i crostacei, un bianco aromatico ma non troppo intenso crea un equilibrio ideale.

Qualità e freschezza

Una grigliata ben preparata è un’esperienza che coinvolge tutti i sensi, ma il risultato dipende innanzitutto dalla qualità del pesce. Scegliere prodotti freschi, provenienti da filiere controllate e lavorati nel pieno rispetto del mare significa assicurarsi una cottura migliore, un sapore più ricco e un’esperienza più autentica.

Ed è proprio su questo che Nieddittas basa il suo lavoro quotidiano.

Alleviamo e selezioniamo i nostri prodotti seguendo un percorso trasparente e controllato in ogni fase, dalla raccolta in mare alla lavorazione, dal confezionamento alla distribuzione. La freschezza non è uno slogan, ma un impegno concreto: il pesce viene trattato con cura, mantenuto alla temperatura ideale e consegnato nel minor tempo possibile, così da preservarne gusto, consistenza e qualità nutrizionale.

Le cozze, le vongole e tutti i prodotti della filiera Nieddittas sono sottoposti a verifiche costanti e a processi rigorosi che garantiscono un livello di sicurezza alimentare elevatissimo. Questo permette di portare sulla griglia e in tavola un pesce che profuma davvero di mare, genuino e ricco di sapore.

Scegliere Nieddittas significa scegliere la qualità di un’azienda che conosce il mare, lo rispetta e lavora ogni giorno per portare nelle case un prodotto fresco, buono e controllato. Per una grigliata perfetta, la differenza comincia proprio da qui: dalla fiducia nella materia prima.

Nieddittas ad Arzachena

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Il nuovo punto vendita ad Arzachena, in Viale Costa Smeralda 38, è aperto con i seguenti orari: TUTTI I GIORNI 08:30-14:30 / 17:30-20:30

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