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Il mare ha un enorme fascino poetico ed evocativo, specialmente per chi lo vede come un luogo di vacanza o in cui recarsi per ritrovare la propria pace interiore. Per altri ancora, come per noi di Nieddittas, il mare è, in quanto luogo di lavoro, vita e quotidianità.

Lavorare per mare può voler dire tante cose, dalla pesca al personale di bordo o guardia del faro, tanto per fare qualche esempio. I mestieri possono appartenere a settori completamente diversi ed avere caratteristiche difficilmente assimilabili, se non appunto per il fatto di essere svolti in mare.

Per avere un’idea un po’ più chiara di cosa può voler dire lavorare per mare e dell’incredibile varietà di mansioni che il settore racchiude, vediamo una lista di 5 diversi lavori.

Ecco 5 esempi di come si può lavorare per mare.

Il guardiano del faro

Iniziamo la nostra lista con una figura che, nell’immaginario dei più, è sicuramente suggestiva e affascinante: il guardiano del faro. Immaginare di passare le giornate in una torretta lontano da tutto e tutti, da cui ammirare uno scenario marittimo a 360 gradi, fra schizzi d’acqua e segnali radio ha sicuramente un che di romantico e quasi poetico. Ma come diventare un guardiano del faro?

Innanzitutto, è importante considerare che tutti i fari si trovano sotto giurisdizione della Marina Militare Italiana. Se in passato, fino al 1994, l’assunzione era svolta tramite concorsi pubblicati sulla Gazzetta Ufficiale, oggi le modalità sono cambiate e si rifanno a concorsi interni rivolti a riqualificare il personale civile della Difesa.

Alcune delle mansioni di un farista includono:

  • compilare quotidianamente il “giornale di reggenza”, annotandovi tutti gli eventi della giornata;
  • risolvere eventuali avarie;
  • assicurarsi che i vari strumenti siano sempre in buono stato e procedere con la manutenzione ogni qualvolta ve ne fosse bisogno;
  • in situazioni di emergenza, uscire in barca (anche se in tempesta) per riparare boe in avaria.

Per chi fosse interessato a conoscere quali siano i bandi di concorso disponibili, basterà visitare il sito internet della Marina Militare.

Lavorare per mare facendo lo skipper

Un altro lavoro a cui sono associate numerose fantasie poetiche e suggestive è lo skipper. Non tutti però sanno che si tratta di un lavoro impegnativo, serio e colmo di responsabilità, legate sia agli aspetti più tecnici, che ai rapporti con le capitanerie o con i gli ospiti a bordo.

Per diventare uno skipper è sicuramente necessaria una grandissima esperienza nel campo. È  necessario conoscere alla perfezione le caratteristiche del mare e specialmente del tratto dove si intende navigare, in particolare per quanto riguarda le correnti, i venti, i fondali, gli scarrocci e via dicendo. Lo skipper è inoltre tenuto a rispettare severamente tutte le regolamentazioni che sono previste in ambito nautico e, in caso di incidente, è tenuto a rispondere sia civilmente che penalmente. Insomma, non è sicuramente un lavoro da prendere con leggerezza.

Esistono tre tipi di contratti per gli skipper: lo skipper stagionale per agenzie di charter, il contratto stagionale con armatore ed infine il contratto annuale con armatore. Per diventare uno skipper, oltre alla patente nautica è necessario ottenere dalla Capitaneria di Porto competente il titolo professionale marittimo di conduttore di imbarcazioni adibite a noleggio.

Lavorare su piattaforme petrolifere

Un terzo modo di lavorare per mare consiste nello svolgere varie mansioni su piattaforme petrolifere, destinate all’estrazione di gas o petrolio. Le figure possono essere diverse, alcuni esempi includono geologi, ingegneri, saldatori, elettricisti, meccanici, cuochi e camerieri.

Si tratta di mestieri molto duri, ma solitamente ben remunerati, che si svolgono in condizioni ambientali piuttosto difficili: sulle piattaforme petrolifere gli spazi sono ristretti e ci si trova costretti a lunghi periodi di convivenza forzata. Sono quindi indispensabili una discreta dose di competenze tecniche di vario genere e soprattutto un forte equilibrio psicologico ed emotivo.

Lavoro su navi mercantili

Lavorare sulle navi mercantili senza un diploma di un istituto nautico o un titolo di studio qualificato significa svolgere mansioni piuttosto generiche: tuttavia, se si ha il forte desiderio di lavorare per mare, informarsi al riguardo potrebbe non essere una cattiva idea.

Per sapere cosa fare al fine di imbarcarsi su una nave mercantile è necessario rivolgersi ad una agenzia raccomandataria. Ogni città in cui sia presente un porto mercantile è dotata di una suddetta agenzia, la quale si occuperà di gestire le navi mercantili della zona.

È possibile informarsi direttamente presso le Capitanerie di Porto, semplicemente chiedendo la cortesia di parlare al personale degli Uffici Tecnici e di Sicurezza. Seguirà poi una lunga trafila, necessaria ad ottenere il libretto di navigazione, grazie al quale si potrà essere iscritti al registro della gente di coperto, ovvero mozzo. Arrivati a questo punto si sarà entrati in lista d’attesa e si verrà poi contattati dalle compagnie che ricercano personale.

Lavoro su navi da crociera

Infine, l’ultimo ambito che menzioniamo è quello sulle navi da crociera, dove sono richieste diverse figure professionali come animatori, addetti ai saloni di bellezza, personale legato alla gastronomia, lavori sul ponte o nelle sale macchine o ancora lavori nell’ufficio centrale della compagnia. In generale è quindi necessario avere una discreta esperienza nel settore delle vendite, del turismo o in generale della posizione per cui si intende fare richiesta.

L’importante, anche qui, è avere ben chiaro che non si tratta certo di una vacanza: le navi hanno spazi limitati in cui si dovranno passare periodi molto lunghi, con personale ben gerarchizzato e mansioni giornaliere anche faticose.

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