I molluschi sono animali marini (e non solo) come vongole, cozze, cannolicchi e polpi, caratterizzati da un corpo molle e spesso protetto da un guscio, molto apprezzati in cucina.
Per pescarli servono strumenti specifici: ogni attrezzo ha la sua funzione, la sua storia e il suo legame con l’ambiente marino.
Vediamo insieme quali sono gli arnesi per la pesca di molluschi più conosciuti e utilizzati.
Il rastrello da mare
Forse il più iconico attrezzo per la pesca di molluschi. È formato da denti corti e resistenti, perfetto per smuovere sabbia e liberare vongole, telline o cannolicchi. È uno strumento semplice, che può essere usato anche da principianti, purché si rispettino le normative locali.
La nassa
La nassa è un attrezzo antico, intrecciato in giunco o metallo, che si utilizza per catturare cefalopodi come calamari, seppie, polpi e a volte anche molluschi come le lumache di mare. Funziona come una trappola: il mollusco entra attirato dall’esca e non riesce più a uscire. Un metodo di pesca a forma tradizionale, ancora diffuso nelle zone costiere.
Il retino
Semplice e leggero, il retino è perfetto per chi vuole pescare molluschi in acque basse o lungo la battigia. Serve soprattutto per raccogliere cozze o piccole conchiglie che si trovano a riva. Non richiede grande esperienza e spesso è il primo attrezzo per pescare che si impara a usare.
La polpara
La polpara è una rete a sacco usata per pescare polpi. Questo attrezzo per la pesca di molluschi si cala sul fondale con un’esca (spesso un pezzo di pesce o un granchio), e il polpo, incuriosito, entra nella rete. Quando si tira su, resta bloccato.
La totanara
È una sorta di trappola a incastro, spesso in acciaio inox, ideale per catturare i totani appunto. La tecnica è molto semplice e si tratta di una “pesca verticale”.
Curiosità: molluschi, cruciverba e immaginazione marina
Spesso è possibile trovare nei cruciverba la definizione “arnesi per la pesca di molluschi”. La soluzione? Puoi pensare subito a “rastrello”, “nassa”, “totanara” o “polpara”. Sono parole radicate nel linguaggio del mare e nella memoria collettiva, tra parole crociate e racconti di chi vive affacciato sulle onde.
Pescare molluschi significa conoscenza, rispetto per l’ecosistema e storia. Qualunque attrezzo si usi bisogna sempre osservare le normative locali, proteggere il fondale e lasciare il mare come lo si è trovato.
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