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Il giorno della Vigilia di Natale sulle tavole degli italiani è un trionfo di piatti tipici che variano di regione in regione. Quello che accomuna un po’ tutti è che il menu della sera del 24 dicembre è a base di pesce, mentre il 25 dicembre è a base di carne.

Ma perché la Vigilia di Natale si mangia il pesce? Scopriamo l’origine di questa usanza gastronomica.

Tradizione cattolica o usanza popolare: perché la Vigilia di Natale si mangia il pesce

Secondo la Chiesa cattolica, la Vigilia di Natale è un giorno di magro, in cui cioè si dovrebbe mangiare cibo povero o digiunare in segno di rispetto, devozione e distacco dalle cose materiali. In passato mangiare carne era un lusso che in pochi si potevano permettere ed era riservato strettamente alle festività, mentre il pesce era considerato meno pregiato. Ecco perché la Vigilia di Natale si mangia pesce. Oggi non si può dire che quest’ultimo sia un cibo povero; infatti, piatti a base di crostacei, ostriche, cozze e vongole sono anche più prelibati, sontuosi e ricchi di quelli a base di carne.

Inoltre, secondo credenze arcaiche il pesce non sarebbe veicolo di spiriti maligni, a differenza degli animali di terra.

L’astinenza dalla carne e il digiuno erano stati prescritti nel Codex Iuris Canonici (Codice di Diritto Canonico) nel 1917 nei giorni della vigilia delle solennità di Pentecoste, dell’Assunta, di tutti i Santi e del Natale.

Nel febbraio del 1966 la Costituzione Apostolica Paenitemini, firmata dal Pontefice Paolo VI cambiò però la questione. Infatti, ha stabilito il digiuno solo il Mercoledì delle Ceneri e il Venerdì Santo e l’astinenza dalla carne tutti i venerdì dell’anno, non più nelle vigilie.

Come a Pasqua, astenersi dalla carne il giorno prima di Natale sarebbe una forma di rispetto per Gesù, ed è rimasta come usanza popolare.

Nel 1994 la Conferenza Episcopale Italiana ha sancito che l’astinenza può essere sostituita da opere di penitenza, di preghiera e di carità tranne che nel venerdì di Quaresima e nella cosiddetta Quaresima di Natale che va dal 15 novembre al 24 dicembre.

In realtà, nei giorni stabiliti dalla religione cattolica l’astinenza non è solo dalla carne ma da tutti gli alimenti e bevande particolarmente costosi o ricercati e quindi non si dovrebbe nemmeno mangiare pesce se si volesse seguire il precetto.

Idee per il menu della Vigilia di Natale a base di pesce

Chi rispetta la tradizione popolare, per il cenone di Natale prepara un menu a base di pesce. Avete già deciso il vostro? Per cominciare, se siete in cerca di idee, ecco degli antipasti di mare natalizi da portare in tavola. Come primo piatto che ne dite delle lasagne ai frutti di mare? Oppure dei gustosi spaghetti con cozze e gamberi?

Accontentare i gusti di tutti quanti con i prodotti Nieddittas freschi e di qualità non sarà difficile: vongole nostrane, cozze, murici, orate, pesce locale, ostriche, cannolicchi, capesante, lumachini, fasolari, lupini e tartufi… mettetevi ai fornelli e usate la fantasia per portare in tavola tutto il sapore del nostro mare! Potete riceverli anche a casa grazie al servizio Nieddittas a Domicilio.

Vediamo ora la ricetta di un secondo piatto che potete servire durante la sera del 24 dicembre: i filetti di orata al forno con patate e pomodorini.

Procedimento:

  • Iniziate pulendo le orate Nieddittas ed eliminando eventuali spine.
  • Pelate le patate, lavatele e tagliatele sottilmente.
  • Prendete una teglia, oleatela e sistemate le fette di patate. Aggiungete una cipolla tagliata e uno spicchio d’aglio. Adagiate i filetti di orata e aggiustate di sale e pepe. Inserite anche i pomodorini tagliati a metà e le olive nere, se gradite.
  • Irrorate con un filo d’olio e infornate a 180° per 15 minuti (dipende dalle dimensioni del pesce).
  • Sfornate e servite.

Mangiare pesce al giorno d’oggi non equivale sicuramente a rinunciare al gusto e alla qualità.

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