Il polpo è tra i più affascinanti dei molluschi cefalopodi: intelligente, camaleontico, dotato di un’organizzazione corporea complessa. Ma se parliamo dei suoi occhi, cosa li rende speciali? In questo articolo esploriamo come sono fatti, a che ambienti sono adattati e che ruolo giocano nel sistema sensoriale di queste creature sorprendenti.
Occhi evoluti
Gli occhi del polpo dimostrano quanto l’evoluzione abbia “puntato” sulla vista nei molluschi predatori: pur essendo appartenenti al phylum dei molluschi insieme a seppie, calamari e altri, i cefalopodi hanno sviluppato strutture visive molto raffinate rispetto a altri molluschi più semplici.
In specie come Octopus vulgaris , l’occhio possiede una lente, un’apertura pupillare e una retina, rendendo possibile una visione nitida in ambienti subacquei. Alcuni studiosi affermano che l’occhio del polpo è molto simile a quello umano, almeno nella funzione di base: realtà, luce, ombre e contorni.
Ma la somiglianza non è totale: la struttura interna, le modalità di autofocus e l’adattamento alla luce subacquea mostrano differenze significative e soluzioni evolutive uniche.
Adattamento ai fondali sabbiosi e alla luce marina
Gran parte dell’habitat del polpo si estende sui fondali sabbiosi o in zone rocciose limitrofe, dove la luce penetra in modo attenuato. I suoi occhi sono progettati per operare in queste condizioni: regolano la pupilla, modulano l’intensità luminosa e si adattano con agilità ai cambiamenti della luce.
Uno studio interessante suggerisce che la retina del polpo sia sensibile a variazioni di intensità luminosa e contrasto, più che a cambi di colore (come accade negli esseri umani). In ambienti dove la luce gioca un ruolo limitato, questa capacità risulta più utile ai fini della sopravvivenza.
Anatomia interna: due terzi dedicati alla visione
Una caratteristica sorprendente è che una parte rilevante dell’occhio (circa due terzi delle zone interne) è occupata da strutture deputate a svolgere funzioni ottiche, di sostegno, di ricambio dei fluidi e di gestione della messa a fuoco. Questo indica quanto “investimento” evolutivo sia stato fatto per ottimizzare la vista.
Questa distribuzione interna differenzia ulteriormente l’occhio del polpo da quello dei vertebrati e ne rende l’architettura specializzata per l’ambiente marino.
Occhi e mimetismo: una comunicazione visiva sottile
Il polpo è celebre per le sue capacità mimetiche: cambia colore, lucentezza e texture in modo rapido per fondersi con l’ambiente o ingannare prede e predatori. Gli occhi sono protagonisti in questo sistema, captando le caratteristiche visive circostanti e trasmettondo al sistema nervoso le informazioni necessarie per regolare i cromatofori della pelle.
In questo senso, l’occhio non è solo organo passivo, ma guida il camuffamento in un dialogo costante tra visione, percezione e adattamento del corpo.
Occhi integrati in un sistema complesso
L’occhio non agisce da solo: è connesso a un sistema che coinvolge file di ventose , sensori tattili, percezione chimica e memoria. Le informazioni visive vengono integrate con quelle tattili e olfattive, consentendo una strategia predatoria ricca e flessibile.
In molti momenti, il polpo utilizza la vista per localizzare zone interessanti, e poi attiva i suoi tentacoli e ventose per esplorare, tastare, afferrare. È un’interazione sinergica che valorizza ogni senso.
Occhio del polpo: un’evoluzione “recente”?
Si ritiene che anni fa, nei percorsi evolutivi, l’occhio del polpo abbia subito innovazioni strutturali per adattarsi sempre meglio alla vita subacquea. Alcune di queste modifiche includono un sistema di messa a fuoco, un’ottimizzazione della retina per intensità luminosa e l’integrazione con un cervello efficiente.
In confronto, la maggior parte dei molluschi mantiene occhi molto più primitivi o strutture fotosensibili semplici: il polpo si distingue come eccellenza visiva nel suo gruppo.
Noi di Nieddittas crediamo che osservare da vicino queste meraviglie del mare rafforzi il rispetto per gli organismi che popolano l’oceano e ispiri curiosità verso ciò che non vediamo facilmente. Continueremo a esplorare con voi ogni aspetto del mondo sommerso, con passione, rigore e amore per il mare e per il nostro lavoro.



